Il Tecno-Feudalismo e la fine del Capitalismo – intervista con Yanis Varoufakis

Dopo“Talking to My Daughter: A Brief History of Capitalism”pubblicato nel 2017, è stato pubblicato nel 2020 “Another Now: Dispatches From an Alternative Present”. Dove “Talking to My Daughter” era, beh, esattamente quello che dice il titolo, “Another Now” è la prima avventura di Yanis Varoufakis nella fiction. La tecnologia del futuro provoca uno strappo tra gli universi, dando ai nostri eroi Costa, Iris ed Eva un barlume di quello che le loro vite avrebbero potuto essere, se la crisi del 2008 fosse andata un po’ diversamente.

Alice Flanagan ha intervistato Yanis Varoufakis prima del suo discorso per Sheffield’s Festival of Debate il 7 Maggio.

Q: Cosa ti ha spinto a cambiare genere in questo modo?

Per decenni, ho evitato di scrivere un libro che rispondesse alla domanda, ‘Allora amico, se non ti piace il capitalismo, qual è l’alternativa?’ Ho evitato quella domanda come la peste, perchè, è semplicemente molto difficile concedersi di scrivere un’utopia moderna. Ancora un’altro libro utopico.

Ma allo stesso tempo ho sentito il bisogno di rispondere alla domanda, perchè abbiamo provato la strada di Marx. Marx non ha mai parlato di comunismo. Si è dichiarato un comunista, e ha speso tutta la vita descrivendo il capitalismo, ma non ha mai, nemmeno una volta, descritto il comunismo. Quando è stato costretto implacabilmente, ha presentato un bello slogan, che era “da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo le sue necessità” Ok, grandioso, ma come funziona questo in pratica?

Così ha detto che spetta ai rivoluzionari decidere come sarà il mondo. Bene, questo non ha avuto un buon risultato, perché sai,Stalin creò il gulag e ci buttò dentro i comunisti, prima che tutti gli altri li raggiungessero. E oggi, soprattutto con i giovani a cui non interessa affatto la sinistra, o i politici o i partiti politici, perfino i sindacati, se abbiamo qualche possibilità di mobilitarli per coinvolgerli nella pianificazione di un’alternativa al distopico presente e futuro che abbiamo davanti a noi… Bhè non c’è, a meno che non possiamo offrire loro qualcosa per cui valga la pena combattere, una visione di una società che potrebbe richiedere un duro lavoro di costruzione, ma per cui varrebbe la pena farlo.

E poi ad un certo punto mi ha colpito l’idea che il solo modo in cui avrei potuto scriverne era un romanzo di fantascienza politica. Sia il romanzo che la fantascienza erano importanti. La fantascienza, perché non volevo scrivere qualcosa come, ‘In futuro, possiamo fare questo, quello e quell’altro.’

Il “presente alternativo”’ deriva dal grande fallimento della mia generazione: la risposta al 2008. Questo è stato un momento tetro per il capitalismo. Il capitalismo stava implodendo, molto peggio di oggi, e noi abbiamo perso la nostra opportunità. Abbiamo perso il nostro momento di deviare il processo socio-economico in una direzione completamente diversa. Così ho pensato che sarebbe stato utile immaginare come avremmo potuto farlo, con il senno di poi.

E poi arriva la parte del romanzo dovuta al problema che ho di non essere d’accordo con me stesso su come un mondo socialista democratizzato dovrebbe funzionare. Non ho certezze.

Così il modo migliore di catturare quell’incertezza era di avere diversi protagonisti, ciascuno rappresentante i miei punti di vista. In questo modo posso comunicare al lettore che sono in conflitto con me stesso.

D: L’economia parallela che descrivi prende una forma che tu chiami ‘corpo-sindacalismo’, che è segnato da “mercati senza capitalismo” e reddito  di base universale. È l’RBU la svolta per il futuro?

Il primo ingrediente non è l’ RBU; è la fine delle azioni negoziabili . L’idea che Rupert Murdoch può comprare le azioni di qualsiasi giornale al mondo ed effettivamente farle diventare i suoi portavoci, è assurdo.

Voglio dire, se le cose non stessero così, e io fossi venuto da te a dirti ‘Guarda, ho un’idea. Tagliamo in piccoli pezzi i diritti di proprietà ad ogni compagnia, e poi negoziamoli liberamente e permettiamo ai più ricchi di comprare tutte le società,’ tu penseresti che sono pazzo. Che sono pazzo e pericoloso. Ma questo è quello che abbiamo.

Così, spostandosi dal modello oligarchico di proprietà, dove compri tanti voti quanti…e questo è come dovresti pensare delle azioni; le azioni sono voti! E sono voti nelle assemblee dove decisioni importanti sono prese. Le decisioni importanti non sono prese nei parlamenti. Non sono prese al Congresso o al Bundestag. Sono prese nei comitati di direzione e nelle assemblee generali di Goldman Sachs, di Volkswagen, di Google, e così via.

Qui è dove le grandi decisioni sono prese, le decisioni che determinano la tua vita, così come la vita sul pianeta terra. Quindi questi sono i voti che contano. E dire che c’è un mercato per i voti e che i ricchi possono comprarli è la fine della democrazia. La democrazia che abbiamo è semplicemente un mucchio di propaganda. Abbiamo un’oligarchia con elezioni e le elezioni sono comprate dall’oligarchia.

Quindi la prima parte è ‘una persona, una quota, un voto.’ Questa è una parte molto radicale, ma anche molto semplice. E’ questo è quello che mi attrae, che è un’idea talmente semplice, ed è quello che già abbiamo nella sfera politica. Tu hai un voto; non lo puoi vendere, non lo puoi cedere, non lo puoi più comprare. Lo puoi solo esercitare.

La seconda è un conto digitale bancario che tutti hanno con la banca centrale. Perchè attualmente puoi avere un conto bancario alla Royal Bank di Scozia o alla Barclays, ma non puoi avere un conto con la banca d’Inghilterra. Ma la Royal Bank di Scozia e la Barclays hanno un conto con la banca d’Inghilterra, il che significa che quando la banca centrale stampa denaro, non lo possono dare a te, lo danno a loro. E [le banche commerciali] lo danno alle grandi società, che prendono quel denaro e ci comprano le quote. Questo è quello che abbiamo adesso.

Quindi la prima cosa che fai è vietare il commercio delle azioni e stabilire una quota per impiegato, e la seconda cosa è sopprimere l’intermediario. Improvvisamente tutto cambia. Tutto.

Innanzitutto, non avrai mai un conto con Barclays. Perchè lo vorresti? Perché ne avresti bisogno? Avresti un conto con la banca centrale statale. Digitale, con un’applicazione sul tuo smartphone, con una carta plastificata.

Se ciò accade con tutti in Inghilterra, con tutti nell’Eurozona, e così via, ognuno ha una riga in un foglio di calcolo. Questo è quello che la banca centrale sarebbe. Bene, se è così, allora perché la banca d’Inghilterra non ti può dare £1.000? Ad ognuno di noi, aggiungerli ad ogni riga. Questo è l’RBU per te!

Vedi, non sono mai stato a favore del RBU quando è venuto fuori. Sono abbastanza vecchio per essere stato coinvolto nei dibattiti riguardo a l’ RBU negli anni 80 e non ero un sostenitore dell’idea. Non la supportavo perchè l’idea allora era che sarebbe stato finanziato dalle tasse. Non mi piace quest’idea. Affatto.

Perchè se vai da un operaio che lavora sodo, e gli dici, ‘Ti faccio pagare le tasse e do i soldi a qualcuno che non fa niente, o ad una persona ricca,” lui ti dice, “Cosa? Mi vai a tassare per dare i miei soldi a qualcuno che non ne ha bisogno, o che non li merita?” Allora tutta la cosa diventa tossica.

Invece gli dici, “Guarda, tutti lo prendono, perchè siamo su questo foglio di calcolo, e sono solo numeri e li aggiungiamo ogni mese.” E nella misura in cui questi numeri facilitano l’attività economica, non si ha l’inflazione perché c’è più merce che è stata prodotta.

A chiunque mi dica che il reddito di base universale significa che le persone non sono motivate a lavorare, io rispondo, cosa?! Zuckerberg è miliardario! E lui lavora giorno e notte, sai? I ricchi non dicono mai questo dei loro figli. Non dicono mai, ‘Oh no, non dovrebbe avere un fondo fiduciario. Se non sono affamati non sarebbero motivati.’ Dicono questo solo dei poveri.

D: Dici che, nell’universo dove il capitalismo sopravvive al 2008, questa pandemia serve solo a radicare più profondamente il capitalismo, nello stesso modo in cui ha fatto la crisi. Credi che le cose stiano andando così?

Lo chiamo tecno-feudalismo. Non lo chiamo più capitalismo. Dobbiamo distinguere tra quello che succedeva prima e dopo il 2008.

Amazon non è un mercato; è un feudo. Ed è un feudo connesso ad altri feudi, come Facebook, attraverso i servizi cloud di Amazon, che sono maggiori e più grandi di Amazon.com. E’ come una forma di feudalesimo tecnologicamente molto più avanzata.

E questo è completamente sostenuto dal denaro della banca centrale. Quindi hai la combinazione del re, il regno, lo stato, la banca centrale e i signori feudali, i signori tecno-feudali.

Puoi vedere come questo sistema accelera costantemente la nostra estinzione come specie. Abbiamo avuto la pandemia e che cosa hanno fatto? Lo stesso. Gli hanno dato più denaro. L’hanno dato alle stesse persone.

Hanno dato un pò di denaro alle persone in cassa integrazione e così via, ma questo è solo temporaneo. Non c’è stato reale investimento in capitale umano; negli studenti, nel cancellare il debito. Non fanno niente di tutto questo.

Non hanno problemi a cogliere per se stessi sull’albero che produce i soldi.A volte diffondono parte del denaro che hanno spennato dall’albero dei soldi ai molti, ma in maniera limitata e transitoria. E la stagnazione del sistema capitalista, il sistema tecno-feudalista come lo chiamo, si fa sempre più radicata.

D: Come arriviamo da qui a ‘lì’, ‘lì’  essendo ‘l’altro adesso’?

Sicuramente sai, , quello che Bernstein ha detto quando era a New York e qualcuno gli ha chiesto come arrivare a Carnegie Hall? ‘Pratica, pratica, pratica!’

L’equivalente qui è ‘organizzazione, organizzazione, organizzazione!’ Abbiamo bisogno di un movimento politico. Nel capitolo ‘Come il capitalismo è morto’, non dico che è quello che abbiamo bisogno di fare, ma do un esempio di cosa potrebbe funzionare. E’ il mio tentativo migliore di mostrare l’enormità dell’impresa, ma anche la sua praticabilità.

Ammesso che combiniamo forme tradizionali di azione  – politiche democratiche, ingegneria finanziaria, boicottaggio dei consumatori usando il potere di internet – con l’avere un piano molto chiaro nelle nostre teste su come vogliamo che le cose funzionino. Cosa facciamo con la legge aziendale? Io propongo una quota, un voto. Cosa facciamo col denaro? Bene, ne abbiamo parlato in parte.

Diciamo di fissare un giorno per il Primo Maggio, fare un giorno di azione e boicottare Amazon solo per un giorno con questa richiesta: un sostanziale aumento dei salari per i lavoratori. E ci organizziamo internazionalmente, e riusciamo a ridurre le vendite di Amazon dell’8%. Non dico 80% – solo l’8%.

Bene, Jeff Bezos perderà un pò di denaro quel giorno, ma non molto. Ma se pubblicizziamo bene e abbiamo successo così da ridurre quella quantità di vendite, il prezzo delle azioni scenderà.

Jezz Bezos si arricchisce non per i profitti di Amazon, ma per l’aumento del prezzo delle azioni. Hai sentito che ha guadagnato qualcosa come, 60 miliardi di dollari sin dall’inizio della pandemia? Non per i profitti di Amazon. Amazon non è tanto redditizio. Hanno entrate enormi, ma anche costi. Gli effettivi profitti non sono niente. Forse un miliardo mettendo tutto insieme. Ma lui ne ha fatti 60. Grazie al prezzo delle azioni.

Quindi se andiamo a colpire il prezzo delle azioni, attraverso questo tipo di azioni internazionali, lo colpiamo sul serio.

D: Quindi la rivoluzione ha bisogno di un buon pubblicitario  – è questo che stai dicendo?

La chiamo propaganda. Odio la parola ‘pubblicità’, soprattutto la parola ‘comunicazione’. Sono vecchio stampo. Chiamala propaganda! Loro hanno la loro propaganda; noi abbiamo bisogno della nostra propaganda.

I potenti presentano la loro propaganda come verità e la propaganda dei loro avversari come propaganda. Ma è tutta propaganda! Propaganda progressista contro propaganda regressiva. Propaganda che fa bene alla tua testa, che dice la verità.

In ogni modo, non sopporto quei pubblicitari PR che parlano costantemente di ‘comunicazione’. Non sei interessato a comunicare niente. Sei interessato a fare il lavaggio del cervello alle persone.

‘Comunicazione’ è molto neutrale, come io che ti dico che domani pioverà. Questo non è il loro lavoro. Il loro lavoro è metterti contro i tuoi interessi, e gli interessi della comunità.

D: Nel tuo universo alternativo, il capitalismo globale è abbattuto da un movimento che ha le sue origini in uno sciopero dei servizi pubblici nello Yorkshire. C’era una ragione particolare per cui hai scelto noi?

Oh, sì. Tutto quello che ho fatto in questo libro è autobiografico. Mi sono trasferito in Inghilterra nel 1978 e il primo sciopero in cui sono stato coinvolto era un’acciaieria nello Yorkshire. Lì stavo partecipando a un picchetto. Ecco perché – è stato il mio primo coinvolgimento personale nel movimento.

D: Ammetto che speravo che la risposta fosse: “Ok, ho risolto, e se riusciamo a far scioperare solo lo Yorkshire…”.

Sì, c’è un’altra ragione! La compagnia idrica dello Yorkshire è stata, subito dopo la privatizzazione, una delle peggiori. E penso che sarebbe bene prendere di mira loro.

Trovo impossibile che un posto come lo Yorkshire, che era inzuppato di pioggia, abbia avuto carenze d’acqua. Ci vuole un vero disastro per far sì che ciò accada.

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