DiEM25 Italia: Salvini è una minaccia e va contrastato

La sleale macchinazione di Salvini: provocare una crisi di governo in piena estate in modo da non poter essere incolpato per il caos che la manovra finanziaria inevitabilmente causerà a settembre. Perché gli elettori vogliono vedere realizzate le promesse della Lega anche a costo di ulteriori debiti per il secondo Stato più indebitato dell’Unione Europea. Lo sentiremo sicuramente urlare: questo con me non sarebbe successo! E indovinate chi vincerebbe poi le successive elezioni.

Ecco il commento di DiEM25 Italia in merito.

In DiEM25 seguiamo con estrema attenzione e preoccupazione gli sviluppi della crisi del governo italiano, innescata con arroganza ed opportunismo dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini per capitalizzare i consensi che i sondaggi gli attribuiscono.

Arroganza perché Matteo Salvini ha chiesto “pieni poteri”, sfidando le Istituzioni della Repubblica e la nostra Costituzione, in particolare il suo assetto parlamentare.

Opportunismo perché una crisi di governo in pieno agosto solleva la Lega di Salvini dalla responsabilità di formulare la manovra di bilancio autunnale che doveva scongiurare l’aumento automatico dell’IVA al 25%.

L’attuale crisi di governo mette a repentaglio anche la scelta del membro italiano nella Commissione Europea da indicare entro il 26 agosto.

Per questo ci auguriamo che il Parlamento, la sede costituzionalmente incaricata di formare e sfiduciare i governi, non convochi elezioni precipitose che mettano in difficoltà il nostro paese e l’Europa tutta.

Riflettendo sull’azione di governo, la Lega di Matteo Salvini, pur uscendo dalle elezioni come terza forza politica, è presto riuscita ad imporre il proprio marchio di fabbrica su tutto l’esecutivo, che è nei fatti diventato il primo governo xenofobo e sovranista dell’Europa occidentale.

Riteniamo pretestuose le politiche anti-immigrazione portate avanti dalla Lega, che pur essendo concentrata nella demonizzazione di migranti, minoranze e ONG, si è puntualmente disinteressata ad ogni tentativo di soluzione della questione, come dimostra la diserzione del dibattito sulla riforma della convenzione di Dublino nella scorsa legislatura del Parlamento europeo

Infatti, il vero obiettivo delle politiche della Lega – in continuità con i governi Berlusconi e in coerenza con la riforma fiscale di Donald Trump – è lo smantellamento dei principi di redistribuzione, progressività fiscale e dello stato sociale.

L’adozione di una o due aliquote fisse, infatti, avvantaggerebbe unicamente i redditi alti ed altissimi, così allargando ulteriormente la forbice delle diseguaglianze socio-economiche.

La mancanza di coperture per la cosiddetta “flat tax” (stimata in 50 mld), è un altro elemento alla base della tempistica della crisi di governo provocata da Salvini: essa porterebbe con sé lo sfondamento dei vincoli di bilancio della UE e nuove minacce alla tenuta della moneta unica, da parte di una forza politica che ha in più occasioni evocato il ritorno alla sovranità monetaria per l’Italia.

A queste minacce alle istituzioni italiane, alle minoranze ed all’unità europea va posto un argine.

Sollecitiamo quindi i progressisti a reagire a questo scenario sconcertante e proponiamo un’agenda diversa, un pensiero nuovo, dimostrando che esiste, tra l’establishment europeo ed i sovranismi, un altro modo di stare con le persone, facendo proposte marcatamente alternative alle politiche di Salvini, realizzabili e radicali allo stesso tempo.

Proponiamo una politica capace di riempire di senso le nostre parole d’ordine: transizione ecologica in primis (con la cancellazione di 19 miliardi di contributi alle fonti fossili) e la promozione di un’economia con modelli circolari, lotta alla crescente povertà e alle disuguaglianze, giustizia fiscale, lotta al dumping salariale e sociale delle politiche austeritarie, investimenti in ricerca, cultura ed istruzione.

Queste politiche non saranno realizzabili senza una riforma dell’Unione Europea. DiEM25 è il movimento transnazionale nato con questo scopo: con i piedi nei territori e la testa in Europa per riformare gli uni e l’altra.

Carpe Diem

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