Il via libera concesso da Donald Trump all’offensiva della Turchia nel Nord-Est siriano perpetua il doppio gioco americano con l’ormai ex alleato anatolico. Ad essere colpita nell’offensiva, già battezzata paradossalmente “Fonte di pace” (Barış Pınarı Hareketi), la zona della Siria settentrionale e orientale che rappresenta un esperimento di democrazia, uguaglianza, libertà e sviluppo sostenibile unico nell’intera regione. Un tradimento del popolo che, per combattere l’ISIS, ha perso 11000 tra donne e uomini combattenti, un errore politico che consegna le chiavi della sicurezza regionale a un personaggio come Erdoğan e infine un errore per la sicurezza di tutti, perché alimenta il rischio di una ripresa dell’ISIS. Facciamo dunque nostro l’appello per la mobilitazione contro l’invasione turca del Rojava indetta il 12 ottobre dal Comitato di Solidarietà del Rojava in Europa:
“Sin dall’istituzione dell’autonomia autonoma democratica curda nella Siria settentrionale e orientale (DASA), il confine tra Turchia e Siria settentrionale e orientale è stato molto sicuro e nessuna azione armata contro la Turchia ha avuto origine da questo territorio. In recenti colloqui mediati dall’amministrazione statunitense tra la DASA e lo stato turco, le forze democratiche siriane (SDF) hanno dimostrato la loro volontà di lavorare per una pace duratura.
La nuova dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca, dal presidente degli Stati Uniti D. Trump, ha violato l’accordo negoziato tra la DASA e lo stato turco. Questa affermazione dimostra che gli Stati Uniti hanno apparentemente abbandonato i curdi, risultando in un’area che è stata, fino ad ora, un’oasi di stabilità e coesistenza in Siria, dovendo affrontare un altro periodo di sanguinosi conflitti.
Erdogan e il suo regime autoritario rappresentano la dittatura totalitaria, il militarismo e la violenta persecuzione delle minoranze, dei curdi e dei loro alleati nella Siria settentrionale e orientale. Più di 11.000 uomini e donne delle forze di sicurezza della Siria settentrionale e orientale hanno dato la vita per liberare questa regione dall’ISIS, per proteggere i popoli della Siria settentrionale e orientale e per fornire loro un futuro migliore, e oltre 22.000 altri sono rimasti feriti in questa campagna combattuta duramente. In questo modo, il mondo è stato protetto dalla brutalità dell’ISIS.
Un’invasione della regione da parte delle forze turche creerà le circostanze in cui l’ISIS può essere rianimato e commettere crimini contro l’umanità, diventando ancora una volta una minaccia per tutto il Medio Oriente, l’Europa e il mondo causando morte e distruzione indicibili e costringendo milioni di persone a fuggire dalle loro case e diventare rifugiati.
Pertanto, chiediamo alle comunità internazionali e alle organizzazioni della società civile in tutto il mondo di agire contro l’occupazione turca e la pulizia etnica contro i curdi nella Siria settentrionale e orientale il 12 ottobre 2019. ” (Comitato di Solidarietà del Rojava in Europa)
A questo appello aggiungiamo l’invito della rete di donne curde Rete Jin (retejin.org) con tutte le informazioni utili per mobilitarsi:
“Come sapete, la minaccia dell’attacco dello Stato di Turchia verso l’esperienza rivoluzionaria del nord e dell’est della Siria si sta facendo sempre più concreta. La macchina della propaganda turca si è avviata con prepotenza, mentre gli Stati Uniti hanno dichiarato di ritirare le proprie truppe.
Qui sotto trovate il link al comunicato della TJK-E riguardo le minacce di attacchi della Turchia alla rivoluzione del nordest della Siria. È allo stesso tempo un appello all’azione e un possibile testo da leggere durante le manifestazioni o le iniziative: https://retejin.org/comunicato-della-tjk-e-in-difesa-della-rivoluzione-nella-siria-settentrionale-e-orientale/ Un altro testo, forse ancora più importante, da utilizzare allo stesso modo è il comunicato di Kongrea Star: https://retejin.org/comunicato-di-kongres-star-contro-le-minacce-dello-stato-turco/
A questo aggiungiamo il fatto che RiseUp4Rojava ha lanciato un appello per il “giorno X”: https://riseup4rojava.org/it/giorno-x-no-war-on-northern-syria/ chiedono di scendere in piazza il giorno successivo a quello dell’attacco. Ricordiamo inoltre che esiste sempre la campagna Women Defend Rojava: http://womendefendrojava.net/
Vi chiediamo inoltre, per avere la possibilità di raccogliere le iniziative fatte, di mandare foto e video a [email protected], [email protected], e [email protected].
Se volete condividere le iniziative in preparazione nelle diverse città, e non siete nella mailing list, potete farlo anche rispondendo a questo messaggio.
Ultima cosa da aggiungere: un sito utile per trovare informazioni riguardo quello che sta succedendo in Rojava è ANF (qui la sezione “latest news”: https://anfenglishmobile.com/latest-news) e un altro è ANHA (https://hawarnews.com/en//tum-mansetler/). Non sono i soli siti affidabili, ma ve li riporto perchè ci è stato consigliato di fare particolare attenzione alle fonti in questo periodo, perché girano talvolta notizie che poi vengono smentite”. (Rete Jin)
Invitiamo iscritti e dsc a mobilitarsi: la battaglia del Rojava è anche la nostra!
Volete essere informati delle azioni di DiEM25? Registratevi qui!