Sabato 30 giugno presso il Kulturni dom di Gorizia si sono incontrate persone provenienti da Stati e aree d’impegno politico diversi. C’erano i rappresentanti dei DiEM25 DSC di Ljubljana Rijeka e Trieste oltre ai referenti del Kulturni dom e del Forum per Gorizia, insieme ad esponenti del mondo ecopacifista di Friuli Venezia Giulia e Slovenija.
Gli attivisti convenuti chiedono ai rispettivi Paesi di aderire al Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, in base al quale è ormai possibile denuclearizzare i porti di Trieste e Koper, definiti dal Trattato di pace del 1947 “demilitarizzati e neutrali”.
Sostengono l’introduzione prevista dalla legge dello studio musicale in lingua slovena al Conservatorio Tartini di Trieste e propongono lo studio di almeno tre lingue (la propria, quella del vicino e una veicolare come l’inglese) per chi vive in un territorio pluriculturale.
Desiderano affrontare costruttivamente il tema dell’immigrazione e dei movimenti di popoli, considerando necessaria la libera circolazione delle persone (porti aperti all’accoglienza) il miglioramento della condizione dei migranti e il collegamento tra Paesi del Nord e Sud del mondo nel partenariato internazionale.
Si è rilevato come la problematica sia stata creata, a fronte di un numero contenuto di persone integrabile nel tessuto sociale di Italia Slovenia e Croazia, attraverso una crescita del senso di paura ed insicurezza costruito ad arte.
Il contrasto alla cultura xenofobo della destra sovranista europea va costruito comprendendo le paure delle persone, informandole sul fenomeno migratorio correttamente e facendo loro conoscere le “storie di vita” dei migranti con la situazione dei Paesi di provenienza.
È stato assumto l’impegno a sostenere la manifestazione del 14 luglio a Ventimiglia e le iniziative in grado di contrastare la deriva xenofoba con la forza dell’intelligenza e delle reciproche relazioni.
Si è parlato anche delle prossime elezioni europee, impegnandosi a ritrovarsi entro settembre per provare a costruire un programma comune al centro dell’Europa, partecipando ai movimenti che propongono una vera “primavera europea”.
Ci si è proposti di andare oltre ai disastri provocati dalla mancanza di chiarezza di politiche di centrosinistra / sinistra, ripiegate in realtà su squallidi interessi di parte, che hanno portato alla rovinosa situazione politica attuale. Occorrono proposte radicalmente alternative alle politiche dei Paesi europei in questi anni. Per superare il silenzio dei media internazionali, è necessario un forte investimento sulle comunicazioni sociali.
Molti altri sono i temi da trattare. L’assemblea si è sciolta con l’impegno dei presenti a incontrarsi quanto prima, probabilmente su iniziativa di DiEM25 di Ljubljana, sempre presso il Kulturni dom di Gorizia, riconosciuto da tutti come luogo ideale per costruire relazioni culturali e politiche tra le diverse realtà presenti nei Paesi territorialmente confinanti (per ora Carinzia, Slovenija, Croazia e Friuli Venezia Giulia).
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