Green New Deal Europeo: ultima chiamata.
Il sistema finanziario europeo mantiene 3 trilioni di euro fermi e inutilizzati nelle banche, provocando, tra l’altro, inquietudine sociale e malcontento, con fenomeni sociali conseguenti, come la xenofobia. Il piano d’azione proposto da diem25 è che la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) emetta obbligazioni annuali con il sostegno della Banca Centrale Europea al fine di creare un’ Unione europea verde. Il Recovery Fund non è sufficiente, invece, al contrario inasprirà l’austerità.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che rischiamo che il Fondo di recupero stanziato per l’Italia rimanga bloccato in mezzo a una burocrazia infinita e intricata, che finisce con progetti mediocri, che non riusciamo a spendere bene i soldi che ci arrivano dall’europa e che ci ritroveremmo, tra l’altro, a dovere restituire. Invece dovremmo utilizzare il Recovery Fund per rendere l’Ecobonus strutturale al 110%, poiché gran parte di esso riguarda politiche verdi ed efficienza energetica. Ma il governo sembra mancare di una visione che coniughi sociale ed ecologico, una strategia strutturale sulla circolare economia che colleghi le politiche industriali e sociali e le infrastrutture per la sostenibilità.
«C’è il rischio di perdere l’ultima opportunità» (Lorenzo Fioramonti).
Stefania Romano
(membro eletto del Collettivo Nazionale Italia DiEM25, Coordinatrice per l’Italia per la Campagna Green New Deal for Europe)
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